Ultima giornata esaltante a Bydgoszcz: Chiappinelli vince ancora dopo una gara tutta al comando, Abdelwahed è argento. Bronzo per la Furlani nel salto in alto.
di Alessio Giovannini
Un pomeriggio straordinario per l’atletica italiana con una pioggia di medaglie azzurre nell’ultima giornata dei Campionati Europei under 23 di Bydgoszcz. In Polonia nel giro di un’ora e mezza l’Italia sale altre quattro volte sul podio. Si comincia con l’oro di Ayomide Folorunso nei 400hs (55.82, standard iscrizione per i Mondiali di Londra), poi arriva una doppietta d’altri tempi nei 3000 siepi. Il protagonista è ancora Yohanes Chiappinelli (8:34.33) che conferma, senza storie, tra gli under 23 il titolo europeo dei 3000 siepi vinto due anni fa nella categoria juniores. Stavolta lo affianca l’altro azzurro Ahmed Abdelwahed, argento in 8:37.02. Non bastasse, pochi minuti dopo c’è anche il bronzo a quota 1,86 di Erika Furlani nel salto in alto. L’Italia Team ha raccolto la bellezza di 8 medaglie: 3 ori (Yeman Crippa 5000m, Folorunso 400hs e Chiappinelli 3000 siepi), 3 argenti (Filippo Randazzo nel lungo, Christian Falocchi nell’alto, Abdelwahed 3000 siepi) e 2 bronzi (Sebastiano Bianchetti nel peso e Furlani nell’alto).
VIDEO | FINALE 3000 SIEPI CON L’ORO DI YOHANES CHIAPPINELLI E L’ARGENTO DI AHMED ABDELWAHED
Yohanes Chiappinelli, Yoghi per gli amici, deve ancora compiere vent’anni. E’ nato ad Addis Abeba in Etiopia, ma all’età sette anni è stato adottato da una famiglia di Siena. L’atletica l’ha già portato sul podio in Europa con la maglia azzurra: oro nel 2015 sempre nei 3000 siepi agli Europei Juniores, argento nel cross nella stessa categoria la stagione successiva. Sempre nel 2016 e proprio qui a Bydgoszcz si era piazzato quinto ai Mondiali under 20 con il record italiano junior delle siepi (8:32.66) strappato ad un big assoluto come Francesco Panetta. E se la volata d’oro di Yeman Crippa nei 5000 a qualcuno ha ricordato la mitica vittoria di Alberto Cova ai Mondiali di Helsinki 1983, una doppietta azzurra come quella di oggi nei 3000 siepi non si vedeva dal 1994 con Alessandro Lambruschini e Angelo Carosi, oro e argento agli Europei di Helsinki 1994. “Sono davvero contento per essere riuscito a fare praticamente la stessa gara vincente di due anni fa – spiega Chiappinelli, cresciuto nella Montepaschi Uisp Atl. Siena e dal 2015 reclutato dai Carabinieri –, come avevo programmato insieme al mio allenatore Maurizio Cito. Questa stagione sta andando per il verso giusto, infatti a giugno al Golden Gala ho raggiunto anche il minimo per i Mondiali di Londra, dove mi troverò di fronte ai mostri sacri dell’atletica. Per competere contro di loro ci vuole ben altro, ma spero con l’allenamento di arrivare al loro livello, prima o poi. C’era solo un uomo che temevo ed era proprio Ahmed, che altre volte mi aveva battuto”.
Ahmed Abdelwahed, 21 anni, è un romano di Ostia, ma la famiglia è egiziana de il Cairo. Nel 2013 si era messo in luce con il successo nei 2000 siepi alle Gymnasiadi di Brasilia, poi a causa di alcuni problemi personali aveva quasi abbandonato del tutto l’atletica. Oggi è un atleta ritrovato con una medaglia d’argento sul petto e tante nuove motivazioni in più supportate da una precisa scelta di vita. “Ho fatto la mia gara – racconta il mezzofondista del Cus Camerino –, sapevo di poter contare su una buona volata e nell’ultimo giro ho cambiato ritmo. Mi sono divertito e sono felice, questo è un riscatto dopo un paio di stagioni di stop, grazie a chi ha creduto in me come il mio allenatore Roberto Scalla e Vittorio Di Saverio. Da quest’anno mi sono trasferito a Camerino su consiglio del mio amico Yassin Bouih, per allenarmi e studiare. E’ stata la scelta più azzeccata che potessi fare. Mi sono trovato benissimo, è un posto speciale per le persone che ci sono, per questo si sta risollevando dopo il terremoto e spero che questo risultato a modo suo possa dare una forza in più per ripartire”.
Il bronzo di Bydgoszcz è la seconda medaglia nella giovane carriera di Erika Furlani. Nel 2013 l’altista delle Fiamme Oro aveva fatto suo l’argento ai Mondiali under 18 a Donetsk. In Polonia stavolta ha dovuto fare i conti con le ucraine Yuliya Levchenko e Iryna Herashenko atterrate sui primi due gradini del podio rispettivamente con 1,96 e 1,92. L’azzurra, dopo un paio di esitazioni a 1,84, supera 1,86 alla prima. Ma il successivo step a 1,88 resta irrisolto con 3 “X”. A fare il tifo per Erika sono arrivati da Rieti papà Marcello e mamma Khaty Seck (che la seguono anche a livello tecnico), insieme ai suoi due fratellini. “Contenta per la medaglia perché ci voleva proprio, un po’ meno per la misura. Quest’anno ho già saltato 1,92 e speravo di potermi esprimere ancora a quel livello o magari di migliorarmi”.
PIAZZAMENTI AZZURRI – Nella finale dei 3000 siepi oltre al duo Chiappinelli-Abdelwahed c’è un altro azzurro tra i primi otto d’Europa: è Simone Colombini, ottavo in 8:54.80. Nell’asta, vinta dal belga Ben Broeders (5,60), sesto Luigi “Gino” Colella con il personal best a 5,40, Matteo Capello è nono (5,20). Settimo posto di Gian Piero Ragonesi (56,86) nel disco, decima la lunghista Ottavia Cestonaro (6,22/+0.1). I 1500 parlano tedesco con il giovane talento Konstanze Klosterhalfen, senza rivali in 4:10.30. Giulia Aprile, malgrado alcuni problemi di stomaco dopo la batteria, chiude settima in 4:21.94. La pedana del triplo vede la sconfitta del campione europeo assoluto Max Hess (terzo con 16,68/+0.5) battuto da altri due atleti sopra i 17 metri: l’azero Nazim Babayev (17,18/+0.4) e il finlandese Simo Lipsanen (17,14/-0.5). Per l’Italia settimo Samuele Cerro (15,97/+0.6) e ottavo Simone Forte(15,95/-0.3). Capitolo staffette: la 4×100 donne corre in 45.39 la batteria, poi in finale Chiara Torrisi, Alessia Niotta, Elisabetta De Andreis e Johanelis Herrera fanno di meglio (44.70) e agguantano il quinto posto. Vittoria alla Spagna in 43.96. Squalificato, invece, il quartetto veloce maschile: in finale il terzo cambio tra Andrea Federici e Wanderson Polanco è fuori settore. In batteria con Luca Cassano, Jacopo Spanò e Lodovico Cortelazzo nelle prime tre frazioni, gli azzurri avevano messo a segno un 39.69. Titolo al fotofinish alla Germania, 39.11 come la Gran Bretagna. Il team britannico si rifa nella 4×400, dominata in 3:03.65, mentre i nostri Giuseppe Leonardi, Mattia Casarico, Alessandro Galati e Daniele Corsa chiudono sesti in 3:07.20. Festa Polonia nella staffetta del miglio femminile con le padrone di casa davanti a tutte i 3:29.66. L’Italia si gioca la carta Ayomide Folorunso in quarta frazione (dopo Ylenia Vitale e le gemelle Virginia e Alexandra Troiani), ma non basta per arrivare ad una medaglia (bronzo all’Ucraina in 3:30.22): le azzurre sono quinte in 3:33.31. Per finire il decathlon con la bella prova di Jacopo Zanatta, undicesimo con il PB migliorato a 7536 punti che lo promuovono a quinto under 23 italiano di sempre. Così le 10 fatiche dell’atleta veneto: 11.31 – 7,30 – 12,56 – 2,08 – 49.40 – 14.88 – 40,20 – 4,30 – 49.66 – 4:40.30. L’oro va al collo del ceco Jiri Sykora che totalizza 8084 punti davati allo svedese Fredrik Samuelsson (8010). Sedicesimo posto per l’altro decatleta azzurro Luca Dell’Acqua (7247).