
Il nome di Pietro Mennea impresso sulla pista di atletica leggera dello stadio Cosimo Puttilli A Barletta. La città natale della Freccia del Sud, scomparso nel 2013, ha ospitato l’intitolazione del rettilineo rinnovato grazie all’intervento del Coni e dedicata alla memoria di uno degli atleti più vincenti nella storia dello sport italiano. A ricordare l’olimpionico di Mosca 1980 nei 200 metri è una stele trasparente sulla quale campeggiano il volto di Mennea e il suo motto: “Esiste solo un modo per sapere se si vincerà o si perderà: provarci”.
Dopo due anni di lavori e la provvisoria gestione affidata dal Comune alle società di atletica leggera locali, la pista sulla quale Mennea registrò anche la miglior prestazione mondiale al livello del mare dal 1980 al 1983 (19″96) torna a vivere. Cresciuto nell’Avis Barletta prima di trasferirsi a Formia, Mennea per 17 anni è stato detentore del primato mondiale dei 200 metri: fu stabilito alle Universiadi di Città del Messico nel 1979. Partecipò alla rassegna da studente di scienze politiche e cancellò il precedente record che apparteneva a Tommie Smith. Un altro statunitense, Michael Johnson, gli strappò il primato alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996.
Il Coni, rappresentato a Barletta dal presidente Giovanni Malagò, ha scelto lo stadio Puttilli come uno dei sette impianti destinatari dei provvedimenti straordinari inseriti nel fondo ‘Sport e periferie’ proprio per omaggiare il campione azzurro. “Barletta è la città di Pietro Mennea, questo è un luogo simbolo per far rinascere lo sport e per noi c’era un dovere simbolico e morale fondamentale”, ha spiegato Malagò.
“Una data importante per tutto lo sport italiano”, ha aggiunto il ministro dello Sport, Luca Lotti, anticipando un nuovo intervento: per lo stadio di Barletta sono
in arrivo altri 2 milioni di euro a fondo perduto, utilizzabili per completare i lavori di adeguamento delle tribune e degli spazi esterni, che non permettono alla struttura di ospitare manifestazioni sportive da due anni mezzo.
“Avevo visto Pietro correre nei filmati, mai dal vivo – l’emozione di Emanuela Olivieri, la vedova Mennea – Ho in mente ancora i suoi racconti di quella gara da record sui 200 metri sul livello del mare. Ogni angolo qui mi ricorda di lui”.