Un Europeo di ottimo livello per l’Italia, quello di Torun appena concluso, come testimoniato dai numeri a consuntivo della manifestazione. Dodici finalisti, cinque più di Glasgow 2019, e miglior risultato da Torino 2009 in avanti (nell’edizione casalinga i finalisti furono quindici); cinquantuno punti complessivi (sesta piazza in classifica), ventuno più dell’ultima edizione, e per fare di meglio bisogna tornare a Goteborg 2013. Le tre medaglie ottenute dagli azzurri (l’oro di Marcell Jacobs, l’argento di Gianmarco Tamberi e il bronzo di Paolo Dal Molin) brillano per il valore delle prestazioni, in particolare quelle di Jacobs e Tamberi, risultati di valore mondiale assoluto.
“Una medaglia in più rispetto a Glasgow – le parole del DT Antonio La Torre – ma soprattutto sottolineo il valore delle prestazioni ottenute. In molti non avevano mai visto un successo nello sprint ottenuto con così grande margine, come quello centrato da Marcell, e Gimbo Tamberi, superato il momento di piccola delusione per non aver vinto la gara, rivaluterà la straordinaria performance realizzata a Torun. Per me lui ha vinto l’argento, decisamente non ha perso l’oro, e potrà inseguire Tokyo con ancora maggiore determinazione. Il bronzo di Paolo Dal Molin, dopo 4 anni di difficoltà fisiche, brilla insieme alla finale colta con lui da Franck Koua. E questa è una chiave di lettura per me interessante: tanti giovani che hanno saputo esprimersi al meglio, con il loro sorriso, assieme ai veterani. Larissa Iapichino è stata bravissima, ha fatto una grande esperienza che le servirà in futuro, quando non sarà più cucciola tra le leonesse, ma diventerà leoncina anche lei”.
Dal mezzofondo, e dalla staffetta 4×400 maschile, il DT si aspettava qualcosa di più: “Non ci nascondiamo, non tutto è andato come avremmo voluto; nel mezzofondo una combattiva Bellò, ma non tutti i segnali che mi sarei aspettato. Ci sono cose sulle quali si dovrà lavorare da subito. La staffetta maschile, infine, avrebbe potuto fare decisamente meglio”. L’estate, intesa come stagione all’aperto, è alle porte: “L’inverno è stato affrontato nel modo giusto, e questo ci permetterà di vivere la stagione outdoor con la convinzione necessaria. La caratura della nostra staffetta veloce, con Filippo Tortu e Marcell Jacobs, è decisamente cresciuta”. Si ripartirà da lì, dal Mondiale di staffette, in programma, ancora in Polonia, all’inzio del mese di maggio.VIDEO | IL BILANCIO DEL DT LA TORRE
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