Gli ori ai Giochi, le stoccate, la maternità. E poi il Museo Olimpico, il Parlamento, fino alla nomina a sottosegratario allo Sport nel governo di Mario Draghi. E’ una vita piena quella di Valentina Vezzali, jesina, fiorettista e mamma vincente. A 47 anni, la donna più medagliata di tutto lo sport azzurro può i dire di aver vissuto tante vite, per lo più di successo.
Nella bacheca della sua casa a Jesi, Valentina non sa più dove metter trofei: sei volte olimpionica (tre volte di fila nel fioretto individuale, tre a squadra) tredici volte campionessa del mondo, e poi un argento e due bronzi ai Giochi, sei argenti e quattro bronzi Mondiali. Molti dei quali conquistati contro le sue compagne di stanza, in uno sport dove l’Italia domina tra medaglie e piccole grande rivalità personali.
Valentina Vezzali nominata sottosegretario allo Sport
Dopo aver concluso una carriera sportiva ricca di successi e riconoscimenti, Valentina Vezzali, 47 anni – ex icona della scherma italiana e campionessa olimpica, aveva già imboccato la via della politica, diventando deputata nella precedente legislatura con “Scelta Civica”, il partito di Mario Monti. Ora il Consiglio dei ministri del governo Draghi l’ha nominata sottosegretario allo Sport.
La scherma è fabbrica di vittorie ma anche di qualche veleno, inevitabili per chi vince più di tutte. Valentina mantiene un sorriso perenne in abiti civili, per poi trasformarlo in occhi da tigre una volta salita in pedana. Oltre i confini nazionali Vezzali è tra le atlete olimpiche più longeve. La prima volta sul podio fu ad Atlanta ’96, l’ultima a Londra nel 2012.
E’ tra i cinque atleti al mondo a esser salita sul podio per cinque edizioni olimpiche di seguito, tra i sei ad aver vinto l’oro della sua specialità per tre volte di fila. Un’icona dello sport mondiale, insomma, alla quale il Cio chiese di donare la tuta del terzo oro vinto a Pechino per esporla nel suo museo di Losanna, tra le scarpette di Carl Lewis e i pantaloncini di Sotomayor.
Quattro anni dopo, l’omaggio arriva dallo sport italiano, che la sceglie come portabandiera alla cerimonia d’apertura di Londra 2012. Tra una gara e l’altra, Valentina non rinuncia a esser madre. Il primogenito, Pietro, nel 2005 lo porta a bordo pedana a Pechino; il secondo, Andrea, subito dopo Londra, e pochi mesi dopo aver partorito di nuovo in pedana per preparare l’ultimo Mondiale, fino al bronzo di Kazan 2014.
Fioretto a parte, Valentina d’altra parte non è mai stata mani in mano. Nel 2009 aveva bucato il video anche dalla tv, con Ballando con le stelle, e con Sport e Salute si è messa a disposizione col progetto Legend per diffondere lo sport in progetti sociali, lei che col gruppo Fiamme Oro di cui fa parte si occupa dei giovani.
La vocazione all’impegno era sfociata nel seggio da deputata ottenuto con la Lista Civica di Monti: in Parlamento è rimasta dal 2013 al 2018. Ora, il nuovo ruolo la chiama proprio lì dove si è sempre sentita a suo agio: a parar colpi e contrattaccare, stavolta non solo per la scherma.