“Era accaduto soltanto due volte nella storia, che una federazione che vincesse cinque medaglie d’oro nella stessa Olimpiade: la scherma ad Anversa nel 1920 e il ciclismo a Roma nel 1960, con i presidenti Carlo Montù e Adriano Rodoni. Adesso ce n’è un terzo che è Stefano Mei, con le cinque medaglie d’oro dell’atletica”. A dirlo è il presidente del CONI Giovanni Malagò nella conferenza stampa di chiusura delle Olimpiadi di Tokyo, un’edizione illuminata dal record storico di medaglie per la spedizione azzurra (40 podi, di cui 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi) e dal record di ori per l’atletica leggera: erano stati al massimo tre nelle edizioni di Mosca 1980 e Los Angeles 1984. Un risultato eclatante, inatteso e meraviglioso, per il quale il presidente del Comitato olimpico si è congratulato con il numero uno della FIDAL Stefano Mei, in prima fila in sala, a Casa Italia.
“Un’Italia multietnica e super integrata”, è come l’ha presentata Malagò, snocciolando un lungo elenco di dati: “26,3 anni l’età media degli ori, 26,84 quella dei medagliati, prima volta di almeno una medaglia in ognuno dei giorni di gara”. Un anno in più d’attesa, una pandemia che non è ancora alle spalle, gli spalti vuoti, ma Tokyo è stata comunque una festa di sport: “Lo dico da mesi, queste Olimpiadi salveranno i Giochi. Abbiamo reso felice un Paese. È stata la più grande Olimpiade, con share strepitosi in tv. Parigi 2024 è tra meno di tre anni: bisogna prepararsi, giocare d’anticipo. Non è impossibile ripetere questo risultato, però dobbiamo occuparci di sport, solo di sport. Non possiamo più disperdere energie come abbiamo fatto in quest’ultimo anno e mezzo. La credibilità dello sport italiano è ai massimi livelli: si sono creati i presupposti ideali per ospitare grandi eventi in Italia”.
“Mi hanno sempre detto… hai vinto tanti ori, ma molti sono arrivati da tiro e scherma. Loro hanno tirato il carro per decenni – ha ricordato Malagò – Stavolta abbiamo vinto cinque ori con l’atletica e sette medaglie con il nuoto. Che dire! Non era mai capitato di essere così presenti sulle prime pagine, spesso totalmente dedicate alle OIimpiadi, non soltanto sui giornali sportivi, ma anche su quelli generalisti: è una rivoluzione culturale che stiamo portando avanti. E se prima dei Giochi eravamo un po’ in difficoltà di personaggi, sono sicuro che le aziende siano molto attratte e incuriosite da cosa sta accadendo”.
Il presidente del CONI ha anche annunciato la data dell’incontro al Quirinale per la riconsegna della bandiera, al quale prenderanno parte anche gli azzurri campioni olimpici dell’atletica Marcell Jacobs (100 e staffetta 4×100), Gianmarco Tamberi (alto), Antonella Palmisano e Massimo Stano (marcia), Filippo Tortu, Fausto Desalu e Lorenzo Patta (4×100): “Il presidente Mattarella ha invitato la delegazione con i medagliati il 23 settembre alle 18 al Quirinale. A seguire stiamo studiando anche un’eventuale ‘light dinner’ con il presidente del Consiglio Mario Draghi”.
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