Aspetti Lorenzo Patta e spunta Wanderson Polanco. Non è una novità la potenza dello sprinter sardo, riserva della 4×100 a Tokyo, ma correre in 10.21 è un altro salto di qualità. Un gran bel 100 metri quello dell’evento We Run Together a Castelporziano (Roma), nel centro sportivo delle Fiamme Gialle, in un pomeriggio di festa per le quattro medaglie d’oro olimpiche delle Fiamme Gialle Filippo Tortu, Antonella Palmisano, Fausto Desalu e Lorenzo Patta, e le medaglie paralimpiche Ambra Sabatini e Martina Caironi, ospiti d’eccezione dell’evento organizzato con Athletica Vaticana e FIDAL Lazio. Sul rettilineo, con vento favorevole di +1.1, sfreccia lo sprinter della Riccardi Milano che lima altri quattro centesimi al personale siglato a Cagliari il 4 settembre (10.25) e mette il punto esclamativo su una stagione che l’ha portato a una serie di miglioramenti dopo quattro anni d’attesa. Polanco, 24 anni da compiere a novembre, brucia sul traguardo il lunghista Filippo Randazzo (Fiamme Gialle), altrettanto splendido 10.23, soprattutto per chi non è uno specialista: quasi un decimo rispetto al proprio limite (10.32 lo scorso anno a Rieti), un’ora dopo aver saltato 7,80 nel lungo. E non è finita qua, perché sotto i 10.30, in una sfida accesissima, vanno anche il campione olimpico della 4×100 Patta con 10.27, incalzato da Luca Cassano (Atl. Firenze Marathon), al personale con 10.28 dopo quattro anni. Un podio che arriva tutto dalle isole: Polanco e Patta dalla Sardegna, Randazzo dalla Sicilia. E un pomeriggio che racconta, una volta di più, di un’abbondanza sempre maggiore per la velocità italiana, nell’anno magico dei trionfi olimpici. Non soltanto il sensazionale record europeo di Marcell Jacobs ma nel complesso un movimento che riesce ad esprimere in una sola stagione ben 8 sprinter sotto i 10.30: Jacobs 9.80, Tortu 10.10, Patta 10.13, Polanco 10.21, Randazzo 10.23, Melluzzo 10.25, Cassano 10.28, Moro 10.29. Mai accaduto prima: erano stati al massimo cinque. Profondità.
“Avrei voluto vedere un 10.19 ma va benissimo così – le parole di Polanco, allenato da Alessandro Nocera e seguito a Cagliari dal primo coach Andrea Atzeni – non credo di aver preso una buona partenza ma sul lanciato mi sono sentito stimolato dal confronto con Randazzo e con Patta. È stata una stagione bellissima per lo sprint azzurro e sono felice di farne parte. Era l’ultima gara dell’anno, adesso stacchiamo e poi cominceremo a lavorare per il 2022: missione Europei di Monaco di Baviera, quella può essere la mia dimensione”.
VIDEO | I 100 METRI DI CASTELPORZIANO
Un quattrocento per chiudere la stagione nell’impianto della propria società. Ma è tutt’altro che una passerella, per il terzetto delle Fiamme Gialle Alessandro Sibilio, Davide Re e Vladimir Aceti. Il trio che a Tokyo ha migliorato per due volte il record italiano della staffetta 4×400 non si risparmia, in particolare l’ostacolista Sibilio, alla prima uscita dopo le sue fantastiche Olimpiadi (due finali), per completare la stagione della rinascita con il tempo di 46.20 a soli sette centesimi dal primato personale nel giro di pista senza barriere, il 46.13 firmato a inizio stagione allo stadio dei Marmi del Foro Italico. I tre gialloverdi si presentano sul rettilineo finale praticamente appaiati ed è il napoletano a trovare la chiusura più feroce, davanti al primatista italiano Re (46.51) e Vladimir Aceti (46.53). Al femminile, Chiara Gherardi (Fiamme Gialle) con 54.79 supera Raphaela Lukudo (Esercito, 55.34).
Nel salto in lungo, il finalista olimpico Filippo Randazzo, prima della volata spumeggiante nei 100, atterra a 7,80 (+1.3) nell’ultimo impegno dell’anno. Bella prova per la sprinter Eleonora Ricci (Atl. Cascina) che nei 100 metri corre in 11.55 (+1.6), toglie oltre due decimi al personale e batte la quattrocentista azzurra Rebecca Borga (Fiamme Gialle, 11.75). Nel rettilineo si rinnova anche il duello delle Paralimpiadi di Tokyo tra l’oro Ambra Sabatini (14.41/+1.3) e l’argento Martina Caironi (14.48). Nei 1500 si impone con 4:15.36 Elisa Bortoli (Esercito) su Joyce Mattagliano (Atl. Brugnera Friulintagli, 4:16.23). Gara tattica nei 3000 maschili: Pietro Arese (Fiamme Gialle, 8:41.37) fugge via negli ultimi quattrocento a Jacopo De Marchi (Esercito, 8:43.74). Roberto Orlando (Atl. Virtus Lucca) scaglia il giavellotto a 76,61, secondo Mauro Fraresso (Fiamme Gialle) 74,06. E al femminile 55,26 per Carolina Visca (Fiamme Gialle). Nel peso, Martina Carnevale sfiora il personale con 15,87. Nel simbolico momento dedicato alle staffette, tra cui quelle del Team Governo, di giovani detenuti o dei ragazzi di Special Olympics, c’è spazio anche per la singolare staffetta 4×400 di marcia con i gialloverdi Andrea Agrusti, Gianluca Picchiottino, Riccardo Orsoni e Marco De Luca, quest’ultimo ai saluti dopo quattro Olimpiadi e sette Mondiali: per il 40enne romano è l’ultima apparizione di una carriera lunga e ricca di significato.
naz.orl.
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