La medaglia tanto voluta adesso diventa realtà per Great Nnachi, argento nel salto con l’asta agli Europei under 20. Dopo aver inseguito a lungo la cittadinanza italiana, arrivata nello scorso ottobre, finalmente la diciottenne torinese è sul podio in maglia azzurra. A Gerusalemme ci riesce con la misura di 4,15 alla prima prova, in una gara iniziata senza errori anche alla quota di ingresso di 4,05. Poi chiude con un nullo a 4,25 e altri due a 4,35, con cui avrebbe migliorato il record personale (4,30 realizzato l’anno scorso e pareggiato in questa stagione) nel duello con la svedese Sara Winberg, l’unica a superare 4,25. Un argento in condivisione con la lituana Rugile Miklyciute, che come la piemontese ha un percorso netto fino a 4,15, quarta invece la svizzera Alexandra Stucki con 4,15 al terzo tentativo.
È la sua seconda presenza in Nazionale dopo aver debuttato nell’incontro indoor di marzo a Liévin con Francia e Spagna, ma per la prima volta Great Nnachi, portacolori del Battaglio Cus Torino e appena arruolata nei Carabinieri, partecipa a un campionato internazionale e si prende subito una medaglia. Nata a Torino da genitori nigeriani, si è innamorata presto del salto con l’asta sotto la guida del coach Luciano Gemello e nel 2018 ha iniziato a vincere nei campionati italiani fin dalla categoria cadetti (under 16) conquistando titoli tricolori anche nello sprint, grazie ai regolamenti federali che permettono di gareggiare come “equiparato” a chi non ha ancora la cittadinanza, mentre nel 2020 le è stato assegnato l’attestato di Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella.
“Sono abbastanza contenta di aver preso l’argento. Puntavo all’oro – commenta Great Nnachi – e so che avrei potuto farcela, ma è andata così e non posso piangere per una medaglia d’argento, perché è già tanto importante essere qui a indossare questa maglia. Ho usato la stessa asta nei primi due salti, poi l’ho cambiata ma l’altra è troppo dura, ce ne vorrebbe una intermedia. A 4,25 ho visto che ero seconda e anche se l’avessi fatto non sarebbe cambiato nulla, allora sono passata a 4,35 con due tentativi alti, ma c’erano problemi tecnici. È da almeno cinque anni che penso a questo momento, da quando ero cadetta e ho realizzato che non avevo la cittadinanza italiana”.
Nelle altre finali dell’ultimo pomeriggio di gare, quarta la staffetta 4×400 maschile con Matteo Di Benedetto, Daniele Groos, Luca Marsicovetere, Simone Giliberto (3:08.39), in lotta fino al traguardo per il podio. Quinto posto per Ludovica Cavo nei 400 ostacoli (59.08) e per la 4×100 maschile con Nicolò Salaris, Romeo Monaci, Loris Tonella, Jacopo Capasso (e anche Daniele Groos nella batteria del mattino) in 40.70. È sesta Gloria Kabangu negli 800 in una gara tattica (2:08.45), ottava piazza di Margherita Voliani nei 5000 metri (16:52.28). Da sottolineare nel decathlon la prestazione di Alberto Nonino, decimo con il personale di 7510 punti: il friulano avvicina ulteriormente il record italiano juniores di Dario Dester (7589 quattro anni fa), poi 20° Alessandro Carugati (7092) e 23° Stefano Demo (6789). Sulla pedana del triplo decimo Leandro D’Amore con 14,52 (+0.2), nei 5000 al maschile 14° Stefano Benzoni (14:32.79) e 24° Vittore Simone Borromini (15:09.99), tra le donne 24° posto di Carolina Fraquelli (17:40.58).
GERUSALEMME 2023 – MEDAGLIE E PIAZZAMENTI
Per l’Italia il bilancio finale è di 7 medaglie: 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi, con il quinto posto nel medagliere guidato dalla Germania (8 ori, 8 argenti, 7 bronzi). Nella classifica a punti la squadra azzurra è invece seconda con 111,5 e un totale di ventisette finalisti, intesi come piazzamenti tra i primi otto, alle spalle soltanto della Germania (223,5) ma davanti a Gran Bretagna (103,5), Polonia e Francia, entrambe a 88. È il miglior piazzamento nella ‘placing table’ dell’Italia nelle 27 edizioni della manifestazione: finora il massimo era il terzo posto di Boras nel 2019 dove però gli azzurri avevano vinto 5 ori e conquistato 11 medaglie.
Oro (2): Simone Bertelli (asta); Mattia Furlani (lungo)
Argento (3): Edoardo Stronati (alto); Great Nnachi (asta); Giulia Gabriele (10.000 marcia)
Bronzo (2): Daniele Groos (200); Giuseppe Disabato (10.000 marcia)
Quarto posto: Manuel Zanini (1500); Matteo Di Benedetto, Daniele Groos, Luca Marsicovetere, Simone Giliberto (4×400, in batteria anche Lorenzo Mellano e Giovanni Lazzaro); Celeste Polzonetti (100 ostacoli); Erika Saraceni (triplo); Giada Traina (10.000 marcia)
Quinto posto: Federico Bonanni (asta); Nicolò Salaris, Romeo Monaci, Loris Tonella, Jacopo Capasso (4×100, in batteria anche Daniele Groos); Matilde Prati (1500); Ludovica Cavo (400 ostacoli)
Sesto posto: Diego Giampaolo (10.000 marcia); Matteo Sioli (alto); Gloria Kabangu (800); Michelle Cantò (10.000 marcia)
Settimo posto: Elisa Valensin (200); Laura Ribigini (3000); Marta Amani (lungo)
Ottavo posto: Jacopo Capasso (100); Matteo Di Benedetto (400); Alessandro Morotti (3000); Margherita Voliani (5000)
FOTOGALLERY (di Francesca Grana/FIDAL)
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