Mattia Furlani e Ludovica Galuppi show nella seconda giornata dei Campionati italiani allievi indoor ad Ancona. Nell’alto il saltatore conquista un nuovo successo, dopo quello di ieri nel lungo, e avvicina un altro limite nazionale di categoria superando la quota di 2,13 prima di tre errori alla misura-record di 2,16, poi è l’ultimo frazionista nella staffetta 4×200 della Studentesca Rieti Milardi che si aggiudica il titolo. Sprint vincente per la velocista lombarda che domina anche nei 200 con un notevole 24.19, terza under 18 italiana di sempre, all’indomani del primato dei 60 metri (7.44). Al termine della giornata trascina la staffetta 4×200 della Bracco Atletica alla migliore prestazione italiana allieve in 1:41.79 insieme alle compagne di club Elisa Grassi, Giulia Minafra e Erika Saraceni (precedente: Atletica Lecco 1:41.95 nel 2018). Brilla nei 60 ostacoli la non ancora 16enne Sofia Pizzato (Gs Valsugana Trentino) con 8.47, diventando subito la quarta di ogni epoca in questa fascia di età, al primo anno di categoria, al termine di un bel duello con Martina Agostini (Assindustria Sport Padova, 8.51). Un altro classe 2006, il triplista Aldo Rocchi (Atl. Futura Roma), torna a ridosso dei quindici metri con 14,98. C’è la doppietta per il romano Davide De Rosa (Esercito Sport & Giovani), leader dei 400 in 49.58 dopo aver già trionfato negli 800, mentre al femminile esulta Valentina Vaccari (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter, 56.27), figlia d’arte dell’ex quattrocentista azzurro Marco. Nell’asta 4,80 di Andrea Demontis (Cus Cagliari) e nel mezzofondo, sui 1500 metri, si invola in solitaria Sofia Sidenius (Atleticrals2-Teatro alla Scala) per imporsi con 4:35.14.
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200 – È in gran forma Ludovica Galuppi, ancora protagonista di una volata irresistibile. La sprinter lombarda sfreccia sul giro di pista del Palaindoor con un formidabile 24.19, terza allieva italiana di sempre nei 200 in sala a poco più di un decimo dal primato di Chiara Gherardi (24.07 davanti al 24.17 di Dalia Kaddari nel 2018) e ottava tra le under 20. Dopo il record dei 60 in 7.44, per il secondo anno consecutivo la 17enne della Bracco Atletica firma l’accoppiata tricolore. Al primo anno di categoria la sarda Elisa Marcello (Atl. Valeria) coglie il secondo posto con il personale in 24.72, di nuovo terza la campionessa outdoor Agnese Musica (Pol. Novatletica Chieri, 25.11) come nei 60 metri. Si conferma anche Daniele Groos (Atl. Futura Roma) ma con presupposti decisamente diversi, perché era all’esordio stagionale dopo un problema al tendine d’Achille. Soltanto una settimana fa il romano di Vicovaro, che si allena a Tivoli con Alighieri Tarquini, ha ripreso la preparazione e riesce comunque a ripetersi con 22.25, non troppo lontano dal 22.13 dell’anno scorso. Stesso crono di 22.70 alle sue spalle per Alessandro Danza (Us Foggia Atl. Leggera) che chiude al secondo posto e per Sofian Safraoui (Nissolino Intesatletica), in rimonta con il personale.
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ALTO – Due su due per Mattia Furlani. Dopo il gran balzo a 7,47 nel lungo, anche nell’alto sfiora la migliore prestazione italiana di categoria. Arriva a due centimetri dal record con 2,13 superando la misura alla prima prova, come alla precedente di 2,08, mentre il salto vincente è quello a 2,04 al secondo tentativo. Poi fa piazzare l’asticella a 2,16 per andare in caccia del primato indoor, il 2,15 di Edoardo Stronati un anno fa, senza però riuscire nell’impresa. Ma è un altro risultato di valore per il 17enne della Studentesca Rieti Milardi, già salito a 2,17 nella scorsa stagione all’aperto. Nella gara per gli altri gradini del podio c’è il notevole progresso Federico Rodeghiero (Assindustria Sport) cresciuto di otto centimetri a 1,98, terzo Gabriele Avagnina (Foce Sanremo) pareggiando il personale di 1,96.
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OSTACOLI – È un testa a testa appassionante nei 60 ostacoli, ma sul traguardo Sofia Pizzato (Gs Valsugana Trentino) trova lo spunto vincente in 8.47. Al debutto nella nuova categoria, la campionessa cadette della scorsa stagione irrompe nella zona alta delle graduatorie italiane allieve alltime, in quarta posizione. Negli ultimi metri la trentina di Povo, cresciuta con il tecnico Giorgio Bertotti, fa valere le sue qualità di sprinter visto che è anche la primatista under 16 degli 80 piani, riscattando il quarto posto di ieri nei 60 metri. E riesce a piegare Martina Agostini (Assindustria Sport Padova) che si migliora ancora in 8.51 entrando a sua volta nella top ten di sempre (settima). Per un centesimo il terzo posto va a Elisa Fossatelli (Fiamme Gialle Simoni, 8.64). Al maschile Tommaso Triolo (Fiamme Oro Padova) sfonda il muro degli otto secondi in 7.99. Vive e si allena a Monselice, sotto la guida di Gianluca Cusin, e festeggia il suo primo titolo, dopo la seconda piazza outdoor dell’anno scorso. A contendergli il successo ci prova il sondriese Daniele Lanzini (Centro Olimpia Piateda, 8.04) che precede Andrea Da Dalt (Atl. Gorizia, 8.21).
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400 – De Rosa bis. Completa la doppietta tricolore il romano Davide De Rosa (Esercito Sport&Giovani): dopo il guizzo degli 800, si ripete nel doppio giro di pista (49.58), correndo al largo, in seconda corsia negli ultimi cento metri per sbarazzarsi di Davide Gariglio (Battaglio Cus Torino) che viaggiava in testa (sceso a 49.81, secondo). Terzo Tommaso Iorio (Atl. Futura Roma, 50.05 PB). Al femminile, un finale sontuoso permette alla figlia d’arte Valentina Vaccari (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter) di graffiare i 400 metri (56.27) al primo anno da under 18: superata la campionessa uscente Gloria Kabangu (Acsi Italia) che aveva preso la ‘corda’ al comando (56.50). Terza piazza per Francesca Grisenti (Cus Parma) in 56.99. Il cognome non mente: Valentina è la figlia del milanese Marco Vaccari, tuttora primatista italiano della 4×400 indoor, record stabilito in occasione del bronzo ai Mondiali al coperto di Siviglia 1991. Anche mamma è un’ex azzurra: Silvia Licini, già specialista delle multiple. La famiglia vive a Bergamo, dove la giovane quattrocentista è allenata da Davide Naso.
1500 – Affare a tre nei 1500 al maschile, accesissimi sotto il profilo agonistico negli ultimi due giri, dopo un avvio tattico: Nicola Baiocchi (Atl. Livorno, 4:01.05) ribalta le gerarchie della vigilia e nel rettilineo finale, con maggiori energie a disposizione, scalza l’altro toscano Latena Cervone (Uisp Atl. Siena) che chiuderà terzo (4:01.54), risucchiato negli ultimi metri dal primatista di categoria dei 3000 Francesco Ropelato (Us Quercia Trentingrana) secondo in 4:01.53. Buoni esempi da seguire per Baiocchi, ex calciatore che spicca per i suoi 190 centimetri di statura: è allenato a Livorno da Saverio Marconi, già mentore di Joao Bussotti e Giulia Aprile. Tra le donne, è un assolo di Sofia Sidenius (Atleticrals2-Teatro alla Scala). La milanese di Pieve Emanuele, radici danesi da parte di papà, scappa via dai primissimi metri e scava il solco con tutte le avversarie: 4:35.14 per la mezzofondista al primo anno di categoria, allieva del tecnico Giancarlo De Dionigi al centro sportivo Saini di Milano, ad appena un decimo e spiccioli dal recente personale di 4:35.03. In questa stagione si è già messa in evidenza nel cross vincendo la gara allieve della Cinque Mulini, ma fino all’anno scorso si è dedicata anche alle prove multiple. Per la seconda posizione si danno battaglia Elena Abellonio (Atl. Alba, seconda in 4:42.48) e Giada Donati (Libertas Atl. Forlì) che centra un altro terzo posto (4:42.66) dopo quello di ieri negli 800.
SALTI – A un soffio dai 15 metri. Per Aldo Rocchi (Atl. Futura Roma), già apprezzato da cadetto negli ultimi due anni (fino a 15,17 outdoor) era soltanto la prima gara stagionale nella specialità che preferisce. Non sbaglia, il saltatore tiburtino allenato da Alighieri Tarquini, atterrato al 14,98 del personale indoor per diventare il sesto allievo italiano di sempre al coperto. Passi in avanti per altri due atleti del Lazio, Niccolò Cannavale (Formia Atl. Leggera), secondo con 14,53, e Leandro D’Amore (Fiamme Gialle Simoni), al terzo posto con 14,50. Nell’asta, il sardo Andrea Demontis (Cus Cagliari) si arrampica fino a 4,80 (peraltro al primo assalto), venti centimetri più in su del precedente limite. Il cagliaritano di Quartu Sant’Elena, seguito dalla mamma ex astista Francesca Dessì, scala anche le liste alltime degli allievi fino al quinto posto, e batte Lorenzo Schiavon (Assindustria Sport, 4,60) e Tommaso Franzè (Atletica Par Canegrate, 4,50). La sorpresa arriva all’ultimo salto nel triplo allieve: Mifri Veso (Atl. Brugnera Friulintagli) allunga di quasi mezzo metro rispetto al “suo” (aveva 12,17 outdoor fino a stamattina) e con 12,66 conquista il titolo: pordenonese, origini della Repubblica Democratica del Congo, allenata a Sacile da Matteo Chiaradia e aspirante designer di interni, sfila lo scettro ad Erika Saraceni (Bracco Atletica, 12,44 PB), figlia dell’ex azzurro della 4×400 Enrico Saraceni. Nella foto-ricordo delle prime tre entra anche Aida Russo (Francesco Francia Bologna), terza con 11,81. In pochi mesi da astista (ha cominciato soltanto nella scorsa stagione all’aperto) Matilde Spagna è già sul tetto d’Italia: la portacolori della Sport Atletica Fermo sale a 3,45 alla prima prova, migliorandosi due volte con un progresso totale di quindici centimetri, seguita negli allenamenti dal tecnico Matteo Corrina in collaborazione con l’ex ostacolista Giorgio Berdini e Barbara Donzelli. Proviene dalla velocità, dopo aver praticato a lungo ginnastica artistica, e vive a Porto San Giorgio. Alla quota decisiva sbaglia invece per due volte Giulia Busatta (Fiamme Oro) che se ne libera alla terza, per il secondo posto. È la misura che fissa anche il terzo gradino del podio: Sara Gaspari (Interflumina È Più Pomì) è okay al terzo tentativo ma nel bilancio finale paga il primo errore alla misura di ingresso di 2,95.
VIDEO | BRACCO, STAFFETTA RECORD
STAFFETTE – Potremmo chiamarlo effetto Galuppi-Furlani nelle 4×200. Tra le allieve, “Ludo” è incontenibile, riceve il testimone quando la Bracco Atletica è già in testa e aumenta il vantaggio sulla concorrenza, così da timbrare anche la seconda MPI in poche ore (dopo il 7.44 dei 60). Festa per lei e per le compagne Elisa Grassi, Giulia Minafra ed Erika Saraceni (1:41.79) che tutte insieme costruiscono il primo posto davanti ad Assindustria Sport (1:42.24) e Acsi Italia (1:43.53). Al maschile, Mattia Furlani finalizza il lavoro iniziato da Riccardo Caccamo, Luca Abadelli e Godspower Santini: stavolta la Studentesca Rieti Milardi può gioire per il trionfo in staffetta, con il crono di 1:31.48, meglio dell’Atletica Futura Roma (1:32.40) e del Cus Pro Patria Milano (1:34.95).
naz.orl. – l.c.
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