Un fenomeno vola sugli Assoluti indoor di Ancona. È Mattia Furlani a sbarcare nella storia del salto in lungo: con 8,34 al quarto salto (dopo un 8,31 al primo) migliora dopo diciassette anni il primato italiano indoor di Andrew Howe, realizzato in occasione della medaglia d’oro agli Europei indoor di Birmingham del 2007. È il salto più lungo di sempre al mondo per un atleta U20 a livello indoor, a un solo centimetro dal record del mondo U20 all’aperto del russo Sergey Morgunov (8,35). Per il 19enne delle Fiamme Oro è attualmente la migliore prestazione mondiale del 2024, pari all’8,34 del giamaicano Wayne Pinnock, a sole due settimane dai Mondiali indoor di Glasgow. Clamorosa la sua serie: 8,31, 8,24, 8,03, 8,34, prima di una rinuncia e del nullo finale. Altri due record italiani nel sabato show dell’atletica azzurra al PalaCasali, per portare a 16 il conteggio dei primati nazionali assoluti in appena tre settimane (in otto specialità): nei 60hs Lorenzo Simonelli si migliora con 7.48, togliendo due centesimi al suo precedente record di 7.50, nell’asta Elisa Molinarolo con 4,66 sfila di nuovo a Roberta Bruni il primato indoor siglato mercoledì sera (4,65). Nel lungo femminile successo con il primato stagionale di 6,80 per Larissa Iapichino nel lungo.
FURLANI SPIDERMAN – Un fuoriclasse così, difficilmente si era visto prima. Piedi, carattere, tecnica, tutto. Rincorse millimetriche, perfette. Velocità d’ingresso da paura. Fase aerea dirompente. Una misura che fa sognare. Fino allo scorso anno sarebbe stata il record del mondo U20 indoor, poi i limiti indoor sono stati inglobati da World Athletics a inizio anno nei record all’aperto. È comunque il salto più lungo di ogni epoca per un atleta under 20 al coperto, meglio dell’8,22 dell’ucraino Viktor Kuznyetsov nel 2005, ma anche lo standard di iscrizione per le Olimpiadi di Parigi, fissato a 8,27. “Qualcosa di impressionante, una giornata da ricordare – le parole di Mattia Furlani, diciannove anni compiuti dieci giorni fa, sostenuto a bordo pedana da mamma Khaty Seck e papà Marcello – Voglio solo ringraziare chiunque mi abbia supportato in questo percorso. Siamo all’inizio dell’anno e dobbiamo restare concentrati senza rischiare quanto accaduto all’ultimo salto oggi. Un messaggio di Andrew? Non lo so, non ho ancora preso il telefono. Ma avrà la testa da un’altra parte, è nata la piccola Anna e gli faccio ancora tanti auguri, spero di vederla presto insieme a lui, anche in pedana. Glasgow? Sì, con queste misure ci si diverte. Bisogna portarle al posto giusto al momento giusto, lavorando su questa strada. Siamo in carreggiata, posso competere con chiunque. La mia esultanza in stile Spiderman? Mi sento un po’ Miles Morales (uno dei personaggi Marvel che assume l’identità dell’uomo ragno, ndr), me lo dicono in tanti, soprattutto gli amici: in automatico è rimasta questa cosa, è molto divertente”. Riacceso il telefono, ecco comparire il messaggio di Andrew Howe su Instagram: “Che grande che sei! Non posso essere più felice, il salto in lungo ha un futuro stellare”. Subito al primo salto il record italiano assoluto: 8,31 che migliora Howe (8,30) oltre che il personale outdoor (8,24 dell’anno scorso) alla seconda gara di una stagione già decollata con 8,08 due settimane fa a Stoccolma. Ma non finisce qui, perché allunga al quarto con un favoloso 8,34 dopo altri due balzi sopra gli otto metri (8,24 e 8,03) mentre all’ultimo scivola sull’asse di battuta senza conseguenze. Nella foto-ricordo del podio anche Geovany Paz Soto (Nissolino Sport, 7,65) e Mohamed Reda Chahboun (Atl. Libertas Unicusano Livorno, 7,49).
SIMONELLI NEL FUTURO – Trema il record italiano in batteria, con uno splendido 7.53, e viene abbattuto un paio di ore più tardi con il folgorante 7.48 che sposta di nuovo i limiti dei 60 ostacoli. È il momento magico di Lorenzo Simonelli: potente, veloce, reattivo, in finale il romano dell’Esercito allenato da Giorgio Frinolli divora le barriere per mandare in archivio il 7.50 del 27 gennaio a Torun. “Quando ho visto 7.49 sul tabellone, poi arrotondato a 7.48, ho urlato: è tanto che giro intorno alla barriera di 7.50. Scendere al di sotto è bello, liberatorio. L’obiettivo di oggi era correre forte, provare buoni tempi in vista dei prossimi appuntamenti. Già in batteria ho voluto spingere un po’. In finale ero arrabbiato, volevo fare ancora meglio. Glasgow? Non voglio dire nulla, ma puntiamo in alto. I 60 qui ad Ancona? Sapremo tra qualche ora, ma non penso li correrò”. Nella giornata dei record italiani, ecco anche quello under 20 con la nuova prodezza del diciottenne Matteo Togni (Bergamo Stars), secondo in 7.76 per togliere tre centesimi al suo 7.79 di quest’anno, mentre è terzo Nicolò Giacalone (Atl. Biotekna, 7.81 PB) che supera Hassane Fofana (Fiamme Oro, 7.82).
MOLINAROLO ANCORA RECORD – È un botta e risposta che prosegue. Per la terza volta in due settimane cade il primato italiano indoor del salto con l’asta: se lo riprende Elisa Molinarolo che vola a 4,66. Il salto a 4,50 per vincere il titolo, poi il secondo tentativo alla quota record può tornare a gioire dopo il 4,63 del 3 febbraio a Stoccolma, migliorato da Roberta Bruni (4,65 a Roubaix) appena tre giorni fa. In gran forma la veneta delle Fiamme Oro, finalista mondiale nella scorsa stagione e cresciuta sotto la guida di Marco Chiarello, sempre più sicura su queste misure (a due centimetri dal personale all’aperto di 4,68) prima di concludere con tre errori a 4,73. “Ho urlato a tal punto da perdere la voce – commenta Elisa Molinarolo – Più che per la misura, sono felice di come ho gestito la gara e la sicurezza nei salti: 4,20, 4,40, 4,50 alla prima mi fanno capire che effettivamente c’è stato un salto di qualità. Il 4,66 è stata la ciliegina sulla torta e nei tentativi a 4,73 ho usato un’asta nuova, mai utilizzata prima: abbiamo margine e mi fa ben sperare”. Ma è anche la gara in cui si esalta la giovanissima Great Nnachi, diciannove anni, che riscrive tre volte il proprio limite fino a 4,45: per la torinese dei Carabinieri, argento europeo U20, è un super progresso rispetto al 4,31 dello scorso weekend. Al terzo posto Virginia Scardanzan (Atl. Silca Conegliano), 4,30 alla prima, quarta Maria Roberta Gherca (Aeronautica) che invece ci riesce alla seconda prova.
IAPICHINO ALLO STAGIONALE – Il primato stagionale arriva al terzo salto di gara: 6,80 dopo un nullo iniziale e un 6,60 al secondo. Nella sua serie anche altri due nulli e un 6,59 conclusivo. Larissa Iapichino (Atl. Firenze Marathon) può essere soddisfatta: sempre meglio gara dopo gara, continua la sua progressione quando mancano soltanto due settimane ai Mondiali indoor di Glasgow. Con il risultato di Ancona aggiunge dodici centimetri a quanto saltato martedì a Belgrado (6,68). “È un passo avanti rispetto alle prime gare dell’anno quindi sono molto contenta – le parole dell’argento europeo indoor – È comunque una misura importante anche se tecnicamente sento di avere margine. Ormai si lavora sui dettagli. Non vedo l’ora di rivedere tutte le mie avversarie internazionali: il Mondiale indoor è un contesto magnifico e noi siamo un gruppo affiatato”. Una di loro, nella notte italiana, è volata a un sontuoso 7,18, miglior risultato dell’anno: la statunitense Tara Davis. Piazzamenti tricolori per Veronica Crida (Atl. Brescia 1950) seconda con 6,28 e Sveva Gerevini (Carabinieri) terza con 6,21.
1500 – Due finali spumeggianti nei 1500. Al maschile, nel duello tra ex primatisti italiani, Federico Riva (Fiamme Gialle) cambia passo e sorprende Pietro Arese (Fiamme Gialle) nel rettilineo opposto a quello conclusivo, così da prendersi il titolo italiano: 3:39.80 per il romano davanti al 3:40.47 del piemontese, terzo Giuseppe Gravante (Calcestruzzi Corradini Excelsior Rubiera, 3:47.06). Tra le donne si risolve tutto al fotofinish: Giulia Aprile (Esercito) rimonta su Marta Zenoni (Luiss) sul traguardo e la beffa per soli sei millesimi (4:12.51 per entrambe). Terza Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) con 4:13.61.
FORTUNATO E TRAPLETTI WORLD LEAD 2024 – È la migliore prestazione mondiale dell’anno per due azzurri della marcia. Si prende gli applausi Francesco Fortunato (Fiamme Gialle) che con 18:25.15 diventa il terzo italiano di sempre nei 5000 metri, dietro soltanto a Ivano Brugnetti e Giovanni De Benedictis: il pugliese abbassa il personale (18:37.63 dell’anno scorso) di dodici secondi abbondanti. Notevoli anche i crono di Gianluca Picchiottino (Fiamme Gialle) in 19:00.86, nono alltime, e Riccardo Orsoni (Fiamme Gialle, 19:07.15). Un’ottima Valentina Trapletti (Esercito) si esprime in 12:17:89 e torna a migliorare il personale nei 3000 dopo nove anni (12:35.55 nel 2015). Passaggi da 4:11.84 al primo chilometro, break della milanese poco prima di transitare al secondo chilometro (8:17.04) e fuga nell’ultimo tratto, staccando Federica Curiazzi (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter) che poi viene squalificata, e Alexandrina Mihai (Fiamme Oro) che guadagna il secondo posto con il personale di 12:41.79. Sul podio anche Sara Vitiello (Fiamme Oro), terza con 13:02:99.
60HS: CONFERMA MOSETTI – Secondo titolo consecutivo per Nicla Mosetti (Nissolino Sport) nei 60 ostacoli. La triestina si ripete con 8.07 per avere la meglio nei confronti di Veronica Besana (Fiamme Gialle, 8.09). Nella sfida per il terzo posto emerge Alice Muraro (Aeronautica), oro nei 400hs alle Universiadi, scesa a 8.13. Ai piedi del podio Giada Carmassi (Esercito, 8.18) e Elisa Di Lazzaro (Carabinieri, 8.19), ancora un passo avanti della junior Celeste Polzonetti (Bracco) con 8.30.
ALTO – È di Marco Fassinotti la stoccata vincente con 2,22 alla terza e ultima prova, decisiva per il successo. Nell’alto il torinese dell’Aeronautica, che poi chiude sbagliando tre volte a 2,25, conquista il sesto titolo della carriera tra indoor e all’aperto. In due saltano 2,20: secondo Eugenio Meloni (Carabinieri) e terzo Stefano Sottile (Fiamme Azzurre) in base al numero di errori.
PENTATHLON – Continua a crescere Marta Giovannini (Atl. Cascina) nel pentathlon: 4188 punti è la cifra del nuovo record personale, in ascesa rispetto ai 4133 di due settimane fa a Tallinn, per la livornese che fa suo il titolo entrando nella top ten italiana di sempre, al decimo posto. Prima volta sopra quota quattromila di Alice Lunardon (Atl. Riviera del Brenta, 4070) e Sara Chiaratti (Atl. Libertas Unicusano Livorno, 4019). Scatta subito in testa Giovannini, vincitrice dei 60hs con 8.57 davanti a Lunardon (8.75) e Chiara Crippa (Nissolino Sport, 8.86). Crippa a segno nell’alto con 1,71 al primo tentativo, stessa misura per Lunardon ma alla terza, completa il terzetto Chiaratti con 1,68. Giovannini leader nel peso con 13,18, meglio di Chiaratti (12,67) e Anna Generali (Atl. Agropoli, 11,53). Lunardon svetta nel lungo con 6,05 su Giovannini (5,92) e Crippa (5,73).
EPTATHLON – La prima giornata dell’eptathlon comincia con il 6.99 nei 60 del campione in carica Lorenzo Naidon (Fiamme Gialle) che precede Simon Zandarco (Lana Raika, 7.11) e Michele Brini (Imola Sacmi Avis, 7.33). Un problema fisico limita negli ostacoli Andrea Cerrato (Atl. Fossano ’75) che però si riscatta nel lungo con la vittoria parziale in 7,41 su Naidon (7,31) e Zandarco (6,93). Lorenzo Modugno (Polisportiva Triveneto Trieste) primeggia nel peso con 13,27 prevalendo su Brini (13,03) e Cerrato (12,81). Naidon torna dopo sette anni a 2,05 nell’alto, oltre i due metri anche Modugno (2,02), terzo Zandarco (1,90). Al termine del day 1, Naidon comanda con 3278 punti davanti a Zandarco (2907) e Modugno (2881).
400 – Turno eliminatorio per i quattrocentisti: il migliore è Edoardo Scotti (Carabinieri, 46.92) nella stessa batteria di Lorenzo Benati (Fiamme Azzurre, 47.10) e Vladimir Aceti (Fiamme Gialle, 47.11), il campione in carica Riccardo Meli (Fiamme Gialle) corre in 47.26. Al femminile Rebecca Borga (Fiamme Gialle) leader provvisoria con 53.69, conquistano il successo parziale anche Ayomide Folorunso (Fiamme Oro, 53.89) e Alessandra Bonora (Fiamme Gialle, 54.09) mentre il terzo crono è di Laura Rami (Cus Bologna, 53.97).
DOMENICA SECONDA GIORNATA CON 17 TITOLI – Nella seconda giornata degli Assoluti indoor, a partire dalle 9.15 di domenica, si assegnano altri diciassette titoli italiani. In pedana due leader mondiali stagionali: Leonardo Fabbri (Aeronautica) nel peso e Andy Diaz (Fiamme Gialle) nel triplo. Per l’argento mondiale Fabbri, regale 22,37 a Liévin, è un derby con il compagno d’allenamento Zane Weir (Fiamme Gialle) campione d’Europa al coperto e già a 21,84 quest’anno. Diaz, 17,61 a Torun, nell’attesa di poter indossare la maglia azzurra (dal 1° agosto 2024) trova Emmanuel Ihemeje (Aeronautica) e Tobia Bocchi (Carabinieri). È anche il giorno dei 60 metri: tutti gli occhi su Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre) scesa al fantastico record italiano di 7.02 a Torun, e sul campione europeo indoor Samuele Ceccarelli (Fiamme Oro) per imprimere una svolta alla stagione. In pista le finali dei 400, degli 800 con il terzetto Fiamme Azzurre Eloisa Coiro, Elena Bellò e Gaia Sabbatini, e dei 3000 metri con il primatista Pietro Arese (Fiamme Gialle) e Ludovica Cavalli (Aeronautica). In pedana anche l’asta maschile, il triplo, l’alto e il peso femminili. Si chiude con le staffette 4×400 e si completa il programma dell’eptathlon.
TV E STREAMING – Gli Assoluti indoor di Ancona saranno trasmessi in tv su RaiSport sabato 17 febbraio dalle 15 alle 16.30 e domenica 18 febbraio dalle 15 alle 16.55. Negli stessi orari la trasmissione sarà visibile anche in streaming su RaiPlay. Tutte le gare non coperte dalla diretta Rai andranno in onda, in streaming, su www.atletica.tv a partire dalle 9.15 di sabato e di domenica.
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